LA VITA NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

25.05.2025

Calogero Marrone, dopo la cattura, fu trasferito nel campo di concentramento di Bolzano-Gries prima di essere deportato a Dachau. Qui dovrà sopportare la vita nei campi di concentramento nel quale troverà la morte.

Campo di concentramento di Dachau
Campo di concentramento di Dachau

Le condizioni di vita nei campi di concentramento erano disumane. I detenuti indossavano abiti non adeguati al clima e non c'era la possibilità di lavarli, causando malattie, tra cui il tifo e la scabbia. Ai malati non veniva data la possibilità di curarsi e i più deboli venivano uccisi. Il lavoro forzato, in condizioni estreme e le scarse condizioni sanitarie contribuirono allo sterminio. I prigionieri lavoravano per aziende tedesche. Le abitazioni erano sovraffollate, con paglia sul pavimento e il cibo era scarso, contribuendo alla fame e alla debolezza. In base al motivo della prigionia, i detenuti erano contrassegnati da triangoli colorati, c'erano ebrei, politici, zingari, omosessuali, prigionieri di guerra, e altri gruppi. La sofferenza fisica e psicologica era caratterizzante della vita nei campi, e molti prigionieri morirono per malnutrizione, malattie o esecuzioni. E Calogero Marrone non fece eccezione: ufficialmente morì di tifo il 15 febbraio 1945.

Giardino dei Giusti
Giardino dei Giusti

Nel 2013, Yad Vashem gli conferì il titolo di Giusto tra le Nazioni. Oggi, diverse targhe e piazze in Italia lo commemorano per il suo coraggio e sacrificio, tra queste vi è lo stesso comune di Varese che gli ha dedicato un targa davanti all'Ufficio Anagrafe di Palazzo Estense.

Targa in memoria di Calogero Marrone
Targa in memoria di Calogero Marrone
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia